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    Home » Asilo San Gaetano

L’ASILO SAN GAETANO A SAVIGNO COMPIE 90 ANNI

“Nel 1932 veniva fondato l’Asilo Infantile San Gaetano” con il com­pito di «accogliere e custodire nei giorni feriali i bambini poveri, am­bo i sessi del Comune di Savigno, dell’età dai 3 ai 6 anni, e provve­dere alla loro educazione fisica e morale ed intellettuale nei limiti con­ sentiti dalla loro tenera età …» .”
L’attività. iniziata a partire dal 1933. è proseguita fino a tutt’og­gi, senza interruzione, coronando così i primi 90 anni di servizio ri­volto alle famiglie Savignesi e dimostrando una significativa capacità di integrare i bisogni educativo-formativi dei bambini. che è di buon auspicio per una sicura proiezione nel futuro.”

In questi 90 anni la percezione della natura e delle finalità di ser­vizio all’infanzia sono mutati profondamente e non è marginale rile­vare sommariamente gli estremi di questa trasformazione.

“Fino a tutta la prima metà del secolo, gli asili infantili erano identifi­cati soprattutto come strutture assistenziali . È un significativo indica­tore al riguardo un passo del programma che accompagnò la prima istituzione ( 1930) delle «scuole infantili» del Comune di Bologna: «… Ne solo si avrebbe in special cura l’educazione dell’intelletto e più”
“particolarmente del cuore: ma dovendo le scuole infantili adempie­re nelle destinate ore d’ufficio delle amorose madri, costante pensie­ro si prenderebbe della nettezza , della sanità e della vigoria crescen­te del corpo. Alla quale verrebbesi ancora per qualche guisa contribuendo col son1n1inistrare ad essi quotidianamente una sana e mol­to abbondante minestra» .”
La preoccupazione di «garantire la minestra» ai bambini per tanti anni risulta essere uno dei problemi principali che venivano affrontati, tant’è” che anche nel testamento della Signora Baietti vedova Cremonini. generosa benefattrice del «nostro» Asilo, viene esplicitamente collegato il lascito del podere «Casellina» con l’obiettivo di « …mantenere”
la minestra ai bambini e alle Suore» (8 febbraio 1960)

.
“Accanto al nome della Signora Baietti che tanta attenzione e ge­nerosità ha rivolto all’Asilo S. Gaetano. ricordiamo la bontà di altri cittadini Benefattori di Savigno: Maselli Raffaella, Bartolini Lodavico, Maselli Ettore, Pierantoni Daniele, Turrini Aldo. E doveroso, anche in questa occasione, rivolgere la nostra perenne gratitudine a Don Gaetano Stefanini fondatore dell’Asilo. assieme alla stessa Sig.ra Baietti, Vallona Antonio, Bartolini Federico.”
“Don Gaetano comprese, con tanta lungimiranza e sensibilità l’im­portanza di assicurare alle famiglie un supporto assistenziale ed edu­cativo in un periodo in cui rarissimi erano icentri scolastici preposti a questa fondamentale funzione rivolta a bambini dai tre ai sei anni e molto alto il bisogno sociale.”
“Un pensiero riconoscente viene rivolto a tutti i Parroci che si sono succeduti nella guida spirituale della Comunità Savignese e del­ l’Asilo stesso. ai Presidenti ed ai Consiglieri di Amministrazione pre­cedenti il cui impegno è stato così significativo e benemerite , Sincera riconoscenza viene rivolta al Sig. Maselli GianMaria per continua disponibilità assicurata a favore dell’Asilo in particolare in occasione dei lavori per l’ampliamento dell’edificio e a tutti i nume­rosi savignesi che con la loro opera meritevole e gratuita hanno con­ tributo a rendere più efficiente ed accogliente la struttura scolastica
“In particolare sento il dovere di ricordare il ruolo insostituibile svol­to dalle Suore «Serve di Maria Riparatrice» che con tanto amore com­pleta disponibilità. professionalità, si sono occupate della conduzio­ne dell’Asilo, assicurando un supporto fondamentale alle famiglie di Savigno per la formazione morale ed educativa di tante generazioni di bambini.”
“È. ancora in questa occasione. che si vuole esprimere la gratitu­dine della popolazione alle Madri Generali e provinciali delle Suore per la scelta di dedicare con assoluta continuità tante energie a Savi­gno e per esprimere l’auspicio che questa così importante disponibi­lità possa perdurare indefinitamente. Alle Suore che si sono succe­dute ed alle attuali. va riconosciuta , inoltre, la capacità di interpretare il senso dei mutamenti della società e di avere saputo adeguare l’impostazione originaria. di tipo prevalentemente assistenzialistico.
“alle esigenze del nostro tempo. maggiormente centrate sulla funzione educativa e didattica della nuova scuola dell’infanzia.”
Il progetto educativo oggi perseguito è perfettamente in linea con gli orientamenti del Ministero della Pubblica Istruzione e corona la “visione di una Comunità preoccupata di formare i giovani per la vita di oggi, secondo i valori del rispetto. della solidarietà, dell’onestà, della libertà. Il tempo e le risorse destinate alla formazione delle gio­vanissime generazioni rimane ancora oggi l’investimento migliore che una Comunità possa offrire per la perpetuazione dei propri ideali.”
‘ È in questo senso che va interpretata l’attività svolta dall’Asilo S. Gaetano anche riguardo l’espressione di un servizio liberamente eser­citato all’interno di un sistema scolastico nazionale che si esprime tanto attraverso istituzioni pubbliche, quanto attraverso realtà private im­pegniate a garantire un servizio pubblico .”
E questa ultima ragione che mi sembra importante rilevare oggi: un servizio reso all’infanzia. ma anche l’esercizio del diritto di libertà di scelta da parte delle famiglie. Scuola privata non significa scuola avulsa dal contesto delle leggi nazionali. né scuola isolata dal territo­ rio e dalle sue istituzioni. Ne è una conferma il costante collegamento assicurato con le Istituzioni del territorio. con particolare riguardo all’Amministrazione Comunale di Savigno.
Accanto ai pilastri che hanno segnato la storia dell’Asilo San Gae­tano va quindi inserito quello rappresentato dalle Amministrazioni Comunali e dai Sindaci che si sono succeduti.
“Un significativo ringraziamento dobbiamo pertanto rivolgere ‘ Sindaco Giancarlo Franceschini. alla Giunta ed al Consiglio Corn nate, che non hanno mai mancato di assicurare la massima atte zione ed il convinto sostegno per i tanti piccoli problemi quotidiani e di prospettiva vissuti dall’Asilo.”
La celebrazione dell’anniversario dei 60 anni di attività dell’Asilo
“San Gaetano non poteva, infine, trovare una occasione migliore del l’attuale per mettere in evidenza la vitalità dell’Asilo stesso anche in termini amministrativi: la ristrutturazione e l’adeguamento alle pre­visioni di legge dei locali, recentemente ultimati, rappresentano in­ fatti il segno più evidente e concreto dell’impegno assicurato dall’at­tuale Consiglio di Amministrazione. I cui componenti voglio sentita­ mente ringraziare per l’impegno costante e così qualificato.”
IL PRESIDENTE
Dott. Paolo Marcheselli

 

ED UN PO’ DI STORIA NON FARÀ MALE•••

“Don Stefanini Cavalier Gaetano. Arciprete di Samoggia, e la Si­gnora Baietti Maria Ved . Cremonini idearono l’Asilo e furono le per­sone che chiesero alla Superiora Generale delle Suore Serve di Ma­ria Riparatrici , le Suore a Savigno.”
Il Cardinale Arcivescovo di Bologna Giovanni Battista Nasalli Rocca, diede l’approvazione.
Il 1° ottobre 1932 giunsero a Savigno tre suore per attendere “all’educazione dei Bambini ed alla direzione di una scuola di lavoro Don Stefanini fu la guida morale, la mente. trovando nella grande disponibilità e magnanima generosità della Signora Baietti Cremo­nini Maria , un braccio sicuro ed un aiuto necessario ed indispensabile”
Perché l’Asilo è dedicato a S. Gaetano?
“Era il Patrono particolare di Don Stefanini, ed inoltre, San Gaetano seppe sollevare la miseria , istituendo «Monti di Pietà>, organiz­zò Ospedali, aprì Ospizi. Scuole per bambini e giovani. Quindi il no­stro Asilo porta il nome di questo Santo particolarmente tagliato e sensibile ai bisogni della gente del suo tempo, e, nel suo nome, e sul suo esempio, della gente d’oggi. Le opere dei Santi, o fatte nel nome dei Santi. sono la continuazione pratica della missione della Chiesa e diventano Sacramento cioé mezzo e strumento della Provvidenza di Dio.”
“Come ramo dal tronco la «Congregazione» alla quale appartengono le nostre Suore, spiritualmente si richiama a sette Santi arentini, che formarono una compagnia di «Laudesi•, doé alla “Madonna , di cui cantavano ogni giorno le claudia COll&l.ìl”
sizioni poetiche dinnanzi ad una immagine dipinta o scolpita clta Maria nelle vie cittadine. Ad essi, Santa Maria apparve ill&Aili”sto 1233. vestita a lutto e visibilmente addolorata. Da 18 anni. cioé dal 1215. si era aperta a Firenze l’insanabile ed insensata divisione tra Guelfi (Sostenitori del Papa) ed i Ghibellini (Sostenitori dell’Im­peratore) . I sette giovani fiorentini, che per quanto devoti di Santa Maria alla quale manifestavano in versi e canti il loro amore, allo stesso modo, in cuii«Giullari» cantavano alla donna amata la loro stupita ammirazione, nutrivano, come tutti iFiorentini, odi e rancori di par­te, gettarono le armi fratricide, il corto pugnale. si spogliarono del «giaco» cioé dell’armatura ed indossarono un abito a lutto come quello della Madonna .istituendo la «Compagnia di Maria Addolorata». Si ritirarono in penitenza e preghiera sopra un monte. non molto lon­tano dalla Città di Firenze, chiamato per l’aria pura Montesanario. Dilassù scendevano Missionari di Pace in città. passando dalla parte detta d iCafaggio, dove si trovava una cappellina dedicata alla Ma­donna. Questa Cappella, fuori delle mura cittadine, divenne il loro punto di appoggio ed un devoto Oratorio. cioé luogo di preghiera.”
“Allorché un oscuro ma delicato pittore, vi rappresentò la scena dell’Annunciazione, la Chiesa di Cafaggio fu é\nche più frequentata perché si sparse la voce che l’immagine di Santa Maria, dipinta da un Angelo, mentre ilpittore dormiva fosse miracolosa. Il nome della «Compagnia» mutò dal giorno in cui un bambino, vedendo passare i 7 giovani di «Montesanario» disse alla mamma: •Ecco iServi di Maria».
“Il nuovo Ordine venne così chiamato «Dei Servi di Maria• e l’an­tica Cappellina divenne il Santuario Mariano che ifiorentini non ces­sarono mai di ingrandire e di ornare con splendide opere d’arte. I sette giovani vissero assieme nell’eremo di Montesanario, insieme si santificarono nella devozione Mariana. insieme furono sepolti, dopo”
la morte.
“A Firenze la devozione accesa dai sette giovani fu tanta che lo stesso calendario civile cominciava il 25 marzo, giorno dell’Annun­ciazione dell’Angelo a Maria. Nella Chiesa e nei Chiostri si accumu­lavano i voti delle grazie ricevute. Anche oggi le spose di Firenze do­po il rito nuziale si recano alla chiesa dell’Annunziata per portare il loro bianco mazzo di fiori, là dove fiorì, 760 anni fà, la Santità dei sette giovani davanti all’immagine miracolosa della Madonna. Che c’entra tutto questo con le Suore dell’ Asilo? Esse discendono e sono le «Figlie Spirituali» dei sette Santi fondatori dei Servi della Beata Vergine Maria.
“Sono oltre 25 le Congregazioni che si richiamano ai sette Fon­datori. fra cui la «Congregazione delle Suore Serve di Maria Ripara­trici» alla quale famiglia religiosa appartengono le Suore di Savigno. Questa Congregazione ha avuto le sue origini nel 1892 a Vidor (Tre­viso) per iniziativa di Madre Maria Elisa Andreoli, della sua mamma Margherita Ferraretto e due altre amiche. desiderose di consacrarsi al Signore. Il 12 luglio 1900 emettono la professione come terziarie dell’Ordine dei Servi. Tale data è considerata il giorno natalizio della congregazione. La nascita, la crescita. lo sviluppo della piccola fra­ternità è animata e guidata da madre Maria Elisa Andreoli (1861-1935) . fondatrice e prima Priora Generale. Nel 1911 Ella ar­monizza la spiritualità dell’Ordine dei Servi di Maria con l’ispirazio­ne, l’indirizzo e l’attività della <<Riparazione Mariana» iniziata a Rovi­go da Maria Inglese divenuta religiosa della stessa Congregazione col nome di Suor Maria Dolores ( 1866-1928) .”
“Nel 1921 le prime missionarie raggiungono il Brasile per colla­borare con i Servi di Maria all’evangelizzazione, educazione e svi­luppo umano.”

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