La parrocchia di Santa Croce è situata circa 600 mt sopra il livello del mare sul pendio di un monte la cui cima appartiene a Montetortore; ha una lunghezza e larghezza massima rispettivamente di km3.5 e km3 e confina a est con San Prospero e Tolè, a sud con Montetortore, a ovest con Zocca e Montombraro e a nord con la parrocchia di San Biagio.
La chiesa dedicata alla Santa Croce sorge fuori centro e le case piu lontane distano da essa anche 3 km.
Durante la visita pastorale del 1756, il Cardinale Vincenzo Malvezzi constatò la difficile condizione degli abitanti nella zona tra il torrente Samoggia e il Rio Selve e Bignami, i quali in certe stagioni dovevano tenere insepolti i cadaveri anche per dieci o dodici giorni a causa della lontananza della chiesa parrocchiale e della disastrosità delle strade e dei fiumi che nei mesi invernali ingrossavano vertiginosamente.
Nel 1759 lo stesso Cardinale Malvezzi dichiarò eretta la parrocchia di Santa Croce assegnandole 24 case: 6 stralciate dalla parrocchia di San Biagio e 18 dalla parrocchia di San Prospero. Il fonte battesimale era però a Samoggia. Il primo parroco fu Don Giuseppe Galliendi, sacerdote della diocesi di Modena nato a Spilamberto, egli ne prese possesso il 24 dicembre 1759 . Nel 1771 la parrocchia aveva 224 anime, oltre all’oratorio di Santa Croce eretto nel XVI secolo (che fu elevato a sede parrocchiale) ce n’era un altro dedicato a San Filippo Neri (poi scomparso).
Nel secolo XIX e precisamente nel 1878, ossia un secolo dopo l’erezione della parrocchia, si intraprese l’edificazione della chiesa attuale, perchè quella vecchia minacciata da una frana era ormai cadente e indecorosa; cosi l’8 settembre 1878 Don Michele Rimondini, arciprete delegato, benedì la prima pietra dell’attuale chiesa che fu inaugurata il 3 Maggio 1880. In quell’ anno vennero pure fuse dalla fonderia Clemente Brighenti le nuove campane, in quanto le precedenti erano state rotte da un atto sacrilego.
Nel 1894 veniva innalzato il campanile. Il promotore di tutte queste opere fu il parroco Don Fortunato Coppi morto nel 1911.
Tra i parroci a Santa Croce si ricorda Don Giuseppe Galliendi primo parroco che ne prese possesso nel 1759; Don Raffaele Rubini dal 1854 (successivamente trasferito a Montealbano e poi insignito del titolo di Monsignore); Don Fortunato Coppi resse la parrocchia dal 1874 e di lui scriveva Don Rusticelli “….chi conosce i luoghi non riesce ancora a spiegarsi come egli abbia potuto realizzare lavori cosi imponenti (chiesa, campane e campanile) in una parrocchia così povera e scomoda com’era a quel tempo Santa Croce….Egli morì improvvisamente nel 1911, dopo aver predetto la sua morte, questo piccolo prete (era di statura esigua) sarà certamente grande in cielo…..”. Don Coppi non passò inosservato anche alle autorità vescovili, infatti venne nominato Arciprete benchè la piccola parrocchia di Santa Croce non prevedesse tale titolo.
Dal 1947 Don Ferdinando Rustisticelli fu l’ultimo parroco residente, e resse la parrocchia con zelo e umiltà per oltre trent’anni.
Don Luigi Carraro, parroco di Tolè, fu economo spirituale di Santa Croce dal 1983 e con una guida saggia e operosa fu l’autore negli anni Ottanta delle imponenti opere di restauro che hanno salvato il complesso parrocchiale da sicura rovina.